Adesione alla manifestazione “Siamo tutti omosessuali”

bandiera arcobaleno

CSA Grottarossa aderisce alla manifestazione contro l’omofobia a Rimini “Siamo tutti omosessuali”

Costringere una persona a fare qualcosa di umiliante per fornire una dimostrazione di virilità è una violenza. Se il violento in questione è il datore di lavoro che minaccia il proprio dipendente di licenziamento allora ci troviamo di fronte ad un sopruso. Se la causa del sopruso è l’identità, o l’orientamento, sessuale della vittima il nostro sarà un caso di gay o transfobia.

In casi come questi la vittima deve compiere una scelta. Può decidere di subire oppure di reagire denunciando l’accaduto. Per scegliere la seconda strada il coraggio non basta. È necessario che la vittima capisca di non essere solo nella sua lotta, che esiste una larga parte della società che lo supporta e si batte insieme a lui affinché casi come il suo non si ripetano, perché violenza, soprusi e gay/transfobia vengano condannati per le aberrazioni che sono e si aprano le porte a una società fondata sul rispetto e sul riconoscimento della diversità come fonte di arricchimento e non come stigma sociale. E’ responsabilità di ognuno contribuire affinché la paura non prenda il sopravvento e trasmettere la ferma condanna nei confronti di vicende come quella, apparsa nelle cronache locali, di un cuoco omosessuale costretto ad avere rapporti sessuali con una prostituta di fronte al proprio datore di lavoro sotto minaccia di licenziamento.

Proprio per questo decidiamo di aderire alla manifestazione indetta dal circolo Arcigay Alan Turing per Domenica 18 Gennaio alle ore 15 in Piazza Cavour (Rimini). Invitiamo tutti a partecipare per condannare questa vicenda, portare il nostro supporto alla vittima che ha deciso di denunciare e per infondere coraggio a tutti coloro che ogni giorno sono vittima di soprusi legati alla gay/trans fobia perché trovino il coraggio di reagire consapevoli di non essere soli.

CSA Grottarossa

Di seguito riportiamo il comunicato di convocazione del circolo Arcigay Alan Turing di Rimini.

Le notizie di cronaca di questi giorni hanno raccontato una storiagrottesca e umiliante di omofobia. Un cuoco omosessuale è stato costretto dal suo datore di lavoro, sotto la minaccia del licenziamento, a trovare una prostituta e ad avere rapporti sessuali davanti a lui e ai colleghi per “dimostrare” di non essere gay.
L’uomo ha avuto in seguito il coraggio di denunciare l’accaduto e quindi la giustizia farà il suo corso, e naturalmente Arcigay “Alan Turing” e lo sportello Nuovi Diritti della CGIL di Rimini offrono il loro appoggio per contribuire alla risoluzione di questa triste vicenda.
Questo fatto di cronaca dimostra chiaramente ancora una volta che l’omofobia esiste, ed è una vera malattia sociale. Si presenta in tante sfumature, dalla semplice frecciata, alla barzelletta derisoria, fino alle umiliazioni e anche all’omicidio. In queste situazioni se il bersaglio dell’odio omofobico non fosse stato o percepito come omosessuale o trans non ci sarebbero state aggressioni, minacce, violenze; è quindi chiaro che l’omofobia è il preciso movente dell’aggressione e non una sua semplice caratteristica.
Per queste ragioni il circolo Arcigay “Alan Turing” manifesterà la prossima domenica 18 gennaio in Piazza Cavour a Rimini (ore 15). La manifestazione è di sostegno alla persona vittima di omofobia e di condanna per questa vicenda, ma soprattutto per sostenere e mandare un messaggio a quelle persone che non hanno la forza di denunciare i soprusi, o che non se lo possono permettere perché temono di perdere il lavoro e il rispetto. Questa manifestazione pacifica è per dichiarare a quelli che ancora soffrono di discriminazione e a chi si sente schiacciato dall’omofobia che esiste una società sana che li sostiene ed accoglie, che ci sono le istituzioni dalla loro parte, che
esistono alternative al silenzio, che lo stigma sociale si può contrastare e vincere.
Per questo invitiamo cittadini e cittadine, associazioni e istituzioni, ad aderire e a mettersi dalla parte di chi ancora è costretto a subire ingiurie, umiliazioni e violenze nella sua vita quotidiana. Vogliamo che la posizione sia netta e inequivocabile, che chi partecipa sia disposto a mettersi nella posizione di chi subisce discriminazioni. Vorremmo che i cartelli dicessero soprattutto: “IO SONO LESBICA”, “IO SONO GAY”, “IO SONO OMOSESSUALE”, “IO SONO TRANS” ecc, per sfidare l’odio e il disprezzo ancora così diffusi nella nostra società e nella nostra città.
Arcigay “Alan Turing” Rimini.

Sportello Nuovi Diritti CGIL Rimini
Si accolgono adesioni da parte di associazioni e istituzioni

 

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