«Io penso che scandalizzare sia un diritto, essere scandalizzati un piacere, e chi rifiuta di essere scandalizzato è un moralista, il cosiddetto moralista.» (P.P.Pasolini)
Che tristezza svegliarsi in questi giorni e scoprire che dopo le consuete, imbarazzanti dichiarazioni del solito esponente leghista locale, così giovane e già così moralista, votato più che alla tanto sbraitata difesa della “famiglia tradizionale” ad una disperata ricerca di visibilità, qualche coraggioso, come sempre nel cuore della notte, abbia pensato di dare seguito a tale richiesta di cancellazione dell’ opera d’arte muraria realizzata dal “nostro” Kage imbrattandola malamente con una colata di bianco che più che coprire ha sporcato la banchina ed il marciapiede di via Savonarola dato che in trasparenza l’opera è ancora visibile. Bigotti tristi e sporcaccioni. Probabilmente gli stessi che con un autentico colpo di genio imbrattarono anche il precedente murales (sempre sul tema dell’ uguaglianza e della visibilità trans) cancellando la parola trans… con un colore fluo. Di fatto evidenziandola.
Scandalizzati da un murales, un’opera d’arte realizzata in occasione della giornata internazionale della visibilità transgender che rappresentava la parola “uguaglianza” ed un bellissimo gesto d’amore, inclusione ed uguaglianza: un padre transgender che allatta un* bambin*. Scandalizzati da un’ immagine artistica con un messaggio di amore e di inclusione, di estensione dei diritti e di visibilità delle persone trans marginalizzate discriminate nella nostra società; discriminazione e disuguaglianza per contrastare le quali in questi anni come Grottarossa in rete con NUDM e Pride OFF abbiamo realizzato oltre al murales in questione una vasta gamma di iniziative ultima delle quali la partecipata rassegna “Queerness”.
Un’ opera realizzata in collaborazione col Comune di Rimini come gesto di riqualificazione urbana tramite contenuti importanti di una superficie altrimenti spoglia, vuota ed uniforme come la società che vorrebbero. Un tentativo velleitario di censura da parte di chi vuole cercare di nascondere le sfumature della realtà, della dignità, del diritto ad esistere e di essere visibili di ognun* nella propria diversità.
Al loro impacciato, monocromatico bigottismo, alla loro paure risponderemo ancora una volta con la bellezza dell’ arte che veicola istanze di uguaglianza e diversità, con la forza dei colori e delle persone che si scandalizzano solo di fronte ad una politica che nega i diritti dei figli delle coppie dello stesso sesso, dei genitori trans e dell’inclusione della diversità con un nuovo murales, ancora più bello, ancora più inclusivo ed ancora più scandaloso.
Coprendo quest’opera non avete fatto altro che dargli maggiore visibilità e con essa ai contenuti di cui era portatrice. Per questo oltre ad invitarvi a far girare la foto dell’opera vi aspettiamo per un nuovo appuntamento pubblico per ridare tutt* insieme colore e dignità quella parete (ancora per poco) spoglia.
Il vostro odio, il vostro moralismo e la vostra paura non ci cancelleranno.
Centro Sociale Grotta Rossa (Spazio Pubblico Autogestito)